mercoledì 27 agosto 2008

DOC MARTENS: LA LIBERTA' A GRANDI PASSI.

Mithology: i capi in pelle che hanno fatto la storia.


Insieme alle calze a reti, ai pantaloni e jeans risvoltati, alle lunghe gonne e ai pantaloncini bermuda, le Doc Martens – come meglio si conoscono Doctor Martens- sembrano non tramontare mai di moda: si sono imposte con il loro marchio indelebile nel guardaroba dello street style per più di quarant’anni. La più recente versione sono un paio di stivali lunghi fino al ginocchio in una collezione del 2003 di Jen Paul Gaultier.
Dal 1960, gli stivaletti Doc Martens sono stati una delle più popolari marche di scarpe tra la classe operaia e dei giovani di tutto il mondo con più di 1460 modelli caratterizzate dai famosi otto occhielli disponibili in pelle nei colori del nero o del rosso ciliegia.
Ma la storia dei leggendari stivaletti inizia nel 1945 in Germania quando un certo Dr.Klaus Martens, che avuto un incidente sulla pista da sci, sviluppò una calzatura in modo tale da camminare fino alla sua guarigione. In effetti perfezionò la suola della scarpa con un cuscino pneumatico con l’aria intrappolata all’interno che provvedeva sia al conforto che al supporto del piede. Insieme a un amico universitario, il Dr. Herbert Frank, recuperarono la gomma da un aerodromo abbandonato della Luftwaffe e uno stock di pantaloni in pelle degli ufficiali che vennero riciclati per creare le calzature.
Dopo vari rifiuti da parte dei produttori, una società inglese dal nome di Bill Gripps, acquistò i diritti esclusivi della suola pneumatica nel Regno Unito.
Queste scarpe che già erano rinomate tra i minatori e i soldati militari, vennero modificate in una o due varianti del modello tedesco: si trattavano di stivaletti in pelle rigida con la cucitura gialla ai bordi, a due tonalità di colore e con la suola solcata che lascia una traccia riconoscibile. Il brand successivamente fu rinominato AirWair.
Questi stivaletti con i lacci furono indossati dapprima da differenti gruppi di lavoratori come ad esempio dai poliziotti, dai postini, dai scaricatori di porto per poi essere adottati dalla classe operaia inglese.
La prima figura che sfoggiò Doc Martens fu il deputato Tony Benn. Il suo stile fu immediatamente emulato dai studenti della sinistra tant’è che i ‘Docs’ divennero un oggetto cult di moda, come furono gli stivaletti Clarcks Desert per i giovani sessantottini.
Le Doctor Martens furono in pratica anche utilizzati in situazioni violente divenendo parte dello stile preferito dei giovani ribelli. Si presentavano come un simbolo di individualità.
I Sex Pistols, i The Who, The Clash, The Cure, Madness, The Smiths, PJ Harvey- la lista dei fans delle Doc Martens nella scena rock inglese era effettivamente interminabile.Spesso veniva conferito un aspetto alquanto rozzo, semmai indossati dai punks che li adattarono al loro gusto particolare aggiungendovi borchie, spille e piastrine di metallo.
Gli stivali attraversarono un periodo di astrusità quando gli skinhead e gruppi neo-fascisti li trasformarono in un oggetto chiave del loro genere di abbigliamento. Questi skinhead risvoltavano i loro jeans fin su ai polpacci per mostrare le loro immacolate Docs nere e nel color vinaccio in un modello alto con non meno di ventidue occhielli.Il potere delle Doc Martens è cresciuto sempre più quando divennero delle calzature unisex nel periodo in cui le donne erano alla ricerca del potere e dell’indipendenza incominciando a liberarsi da tacchi alti, dal reggiseno e di altri simboli dell’identità di genere. Nel 1994, la metà della clientela era al femminile. Gradualmente, il simbolo della controcultura inglese fu esportato anche all’estero e fu nel 1988 che il brand ottenne dei punti vendita in tutto il mondo.
I membri del movimento grunge, a Seattle, incominciarono ad indossarle con le camice a scacchi e pantaloncini larghi.
Anche nella moda sono le scarpe preferite di Ann Demeulemeester che li abbina ai suoi abiti strutturati e minimalisti, una vera innovatrice delle forme e delle linee. Dall’Australia a Hon Kong tuttavia divennero un must per tutti i piedi dei teenagers. Non mancano affatto le Doc Martens personalizzate in vari colori, con applicazioni di scritte, ricami come quelle della stylist Maria Chen del 2003 in una versione punk.

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